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Il Ghetto ed il Museo Ebraico

DAATour / Il Ghetto ed il Museo Ebraico
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Il quartiere ebraico
L’appuntamento è da ”Boccione”, l’antica pasticceria del Ghetto, e dopo una gustosa colazione con Pizza e Biscottini inizia il nostro tour.
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La Sinagoga
Pochi passi ed eccoci di fronte alla Sinagoga, un’imponente costruzione dalla Cupola Quadrata, testimone di una delle visite più importanti della Storia. Nel maggio del 1986, l’emerito Capo Rabbino di Roma, Prof. Elio Toaff accoglie solennemente Sua Santità Giovanni Paolo II, tappa importante che consolida il dialogo tra Ebraismo e Cristianesimo. La frase emblematica pronunciata da Sua Santita’ fu “I Nostri Fratelli Maggiori, i Nostri Fratelli Prediletti”.
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Il Museo Ebraico
Proseguiamo la visita al Museo Ebraico dove è conservato un grande patrimonio artistico e documentario, non potrà di certo mancare, soffermarci alcuni minuti nel piccolo Tempio Spagnolo. Un forte cenno storico, ai 330 anni che vedono gli ebrei rinchiusi nel Ghetto dopo la Bolla Papale “Cum Nimis Absurdum” emanata da Paolo IV Carafa. Nella stretta Via della Reginella osserviamo le costruzioni che si sviluppano in altezza prova della forzata coabitazione.
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Il Portico d'Ottavia
Continuiamo a percorrere Via del Portico d’Ottavia, sino a trovarci di fronte al Portico, considerato grande centro culturale nell’antichità. Tra il 1555 e il 1870 questo luogo ospitava il famoso Mercato del Pesce; l’odore della frittura dei famosi carciofi alla Giudia, allieta l’olfatto di molti turisti interessati a scoprire i segreti della rinomata cucina Ebraica Romana.
La Sinagoga romana è un’imponente costruzione dalla Cupola Quadrata, testimone di una delle visite più importanti della Storia. Nel maggio del 1986, l’emerito Capo Rabbino di Roma, Prof. Elio Toaff accoglie solennemente Sua Santità Giovanni Paolo II, tappa importante che consolida il dialogo tra Ebraismo e Cristianesimo. La frase emblematica pronunciata da Sua Santita’ fu “I Nostri Fratelli Maggiori, i Nostri Fratelli Prediletti”. Nel Museo Ebraico dove è conservato un grande patrimonio artistico e documentario, non potrà di certo mancare, soffermarci alcuni minuti nel piccolo Tempio Spagnolo. Un forte cenno storico, ai 330 anni che vedono gli ebrei rinchiusi nel Ghetto dopo la Bolla Papale “Cum Nimis Absurdum” emanata da Paolo IV Carafa. Nella stretta Via della Reginella osserviamo le costruzioni che si sviluppano in altezza prova della forzata coabitazione. Per le vie del Ghetto si possono osservare delle speciali pietre d'inciampo, dei piccoli blocchi quadrati di pietra (10×10 cm), ricoperti di ottone lucente, posti davanti le porte delle case nelle quali risiedevano i deportati nei campi di sterminio nazisti: ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte. Sono le opere dell’artista Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del Nazional-Socialismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali. La presenza degli Ebrei a Roma risale al lontano 160 a.e.v. ed essendo la Comunità Ebraica, piu’ antica della Diaspora conserva i riti e le tradizioni tramandate nel corso dei secoli; questo è il luogo dove ancora è viva la vita comunitaria.
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